Gruppo Forme e Colori

 

Referente di Progetto: Pino Fiumanò

Referente gruppo Forme e Colori: Silvia Fama

 

Gruppo di lavoro: 

Silvia Fama

Angela Di Marco

Monica Fiorentini

Pinuccia Tagliaferro

Rosa Zingaro

 

Come si presentava lo spazio prime dei lavori.

Prima di affrontare il tema complesso e delicato della scelta dei colori e delle forme da utilizzare al fine di rendere più accogliente il corridoio di accesso alle Sale Operatorie Generali il gruppo ha preso in esame le caratteristiche architettoniche dell’ambiente esistente.

 

L’ambiente si presenta come un corridoio lungo circa 15 metri con una considerevole estensione in altezza. Le due pareti scandite da 5 pilastri portanti a sezione rettangolare si alternano, da una parte, a 4 ampie finestre che portano luce naturale all'ambiente e sul lato opposto ad un’unica finestra.

Una zoccolatura, in pannelli di acciaio lucido, è presente alla base di una parete del corridoio.

Alcuni termosifoni in ghisa collocati alla base delle finestre riscaldano il locale. Le pareti del corridoio sono colorate con un indefinito color beige. Il soffitto è contro-soffittato con pannelli bianchi ed una illuminazione a neon; il pavimento è a piastrelle di granito beige e marroni, in più punti risultato molto usurate e rotte. Nel complesso l'ambiente si presenta poco accogliente e trascurato.

 

Fin da subito i pilastri portanti sono individuati quali elementi architettonici interessanti e strategici nello studio di ri-progettazione.

 

Prospettive di miglioramento.  

Il lavoro "creativo" del gruppo si focalizza, come appena accennato sugli elementi strategici dello spazio e sulla ricerca delle forme simbolico/decorative che con maggiore efficacia sono in grado di esaltarli, all'interno di un percorso narrativo e artistico che il gruppo va definendo. Questo modo di procedere guida la ricerca e la scelta degli accostamenti cromatici capaci insieme di rispondere al meglio all'intenzione di rendere lo spazio più accogliente e rassicurante per i curati e i curanti, tenuto conto che stiamo pur sempre lavorando in uno spazio specifico: il corridoio di ingresso alle Sale Operatorie Generali, vero e proprio "biglietto da visita del servizio".

 

La scelta delle forme.

Dopo aver esaminato varie possibilità decorative, si è giunti alla scelta dell’albero(1) quale forma simbolica, che si presta da una parte alla struttura architettonica del locale esistente e dall'altra per il suo significato universale in relazione all’obiettivo stesso dell’azione progettuale. I pilastri sono diventati tronchi di albero i cui rami sostengono le fronde che da progetto saranno rappresentate da 12 quadri fotografici delle dimensioni di 70cm x 100cm. L'albero quale simbolo universale della vita, esprime solidità, potenza, resistenza, fonte di ossigeno, il respiro vitale della Terra. L’universalità del simbolismo dell’albero testimonia di un legame profondo e primordiale con l’uomo, che ovunque ed in ogni tempo è possibile riconoscere. L’albero è l’espressione della vita (albero della vita) e per questo è un simbolo arcaico ed archetipico. 

 

 

 

 

 

La scelta dei Colori.

 

La scelta del colore

Quando parliamo di colore in realtà stiamo parlando di un’esperienza percettiva complessa che è insieme una realtà fisica, chimica, fisiologica, psicologica, matematica e filosofica. Il colore è infatti la percezione visiva generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina inviano al cervello quando assorbono le radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d’onda e intensità nel cosiddetto spettro di luce visibile, che il cervello elabora attribuendole un significato.

 

Lo studio del colore riguarda quindi più discipline:

·         la Fisica, in particolare l'Ottica per tutto ciò che avviene all'esterno del sistema visivo;

·         la Chimica, per lo studio e la sintesi di sostanza colorate e dei coloranti;

·         la Fisiologia, per quanto riguarda il funzionamento dell'occhio e la generazione, l’elaborazione, la codifica e la trasmissione dei segnali nervosi dalla retina al cervello;

 

Lo studio del colore coinvolge anche:

·        la Psicofisica, che studia la relazione tra lo stimolo e la risposta del sistema visivo (la colorimetria è una parte della psicofisica);

·        la Matematica, necessaria per lo sviluppo di modelli rappresentativi della visione del colore;

·      la Filosofia, in particolare famosi sono il lavori di Ludwig Wittgenstein e Johann Wolfgang von Goethe(2)

 

Per la scelta dei colori quindi, che è e resta un’azione che presenta una elevato grado di complessità e variabilità legata anche a elementi estetici dipendenti dalla sensibilità e dai gusti individuali, si sono cercati riferimenti con altre esperienze fatte, analogamente, in ambienti sanitari e su quanto esistente e reperibile in letteratura sugli effetti dei colori sulle risposte emozionali degli individui.

Si è fatto riferimento ad una pratica “alternativa”, la cromoterapia, (3) che utilizza onde luminose di colori diversi ad ognuno dei quali viene associato uno specifico effetto psicofisico. All’origine della moderna cromoterapia, si fa risalire il trattato dell’americano Edwin Babbitt “THE PRINCIPLES OF LIGHT AND COLOR”, pubblicato nel 1878.

La pratica cromo-terapica parte dal presupposto che le onde luminose, corrispondenti e associate ad un dato colore, utilizzate opportunamente, possono avere effetti psicofisici benefici per l’uomo aiutandolo a ritrovare il suo naturale equilibrio fino ad alleviare disturbi e sintomi di alcune malattie.

Dobbiamo doverosamente ricordare che l’effettiva efficacia di questa pratica terapeutica non è riconosciuta ufficialmente dalla comunità scientifica in quanto fino ad oggi nessun lavoro sulla sua efficacia ha superato uno studio controllato.

La pratica cromo-terapica è utilizzata tuttavia all’interno della medicina ayurvedica, una delle più antiche pratiche mediche che si conoscano. Le sue origini si fanno risalire infatti all’India Vedica molte migliaia di anni orsono, ed è tuttora estensivamente praticata nel paese di origine ed in molte altre nazioni. Il termine AYURVEDA significa letteralmente “La Scienza della Vita”, dal sanscrito AYUS, o “vita” e VEDA o “scienza”. Il nome stesso esprime i suoi propositi, che sono il prendersi cura della vita umana in tutti i suoi differenti aspetti, psicologici, fisici, comportamentali ed ambientali.

Fin dall’antichità i colori sono stati classificati dall’uomo in diverse categorie.  Nota è la loro distinzioni in colori “caldi” e colori “freddi” che trae origine dall’associazione che veniva fatta fra i colori stessi ed alcuni elementi presenti in natura; così ad esempio il colore rosso era associato all’elemento fuoco (rosso - colore caldo) e viceversa al ghiaccio; all’acqua e al cielo veniva associato il blu e tutte le sue sfumature e tonalità (blu - colore freddo).

 

Il gruppo di progetto ha optato per la scelta del colore arancione e del colore blu nelle sue sfumature.

L’ARANCIONE, che è annoverato tra i colori “caldi”, è ottenuto mescolando fra di loro il rosso e il giallo. Rende gli ambienti più accoglienti e infonde luce calda, trasmette senso di calore, forza ed energia. A livello fisico stimola la respirazione profonda, aumenta la pressione arteriosa, favorisce la circolazione e combatte l'astenia e lo stress. È il colore dell’ottimismo, della persona sincera e aperta, allegra, vivace, brillante, positiva, energica. Esprime coraggio, spontaneità, buonumore ed è un colore capace di attenuare le tensioni sia fisiche che psicologiche.

Per quanto concerne il BLU e le sue sfumature, insieme al verde, al violetto, all’indaco appartiene al gruppo dei colori freddi. È un colore che induce alla contemplazione, al riposo, alla calma e predispone al rilassamento; in particolare nelle tonalità più chiare, viene ritenuto molto rilassante, capace di infondere un certo senso di sicurezza e calma al tempo stesso. Alcuni studi hanno dimostrato che il blu alle pareti di una stanza aiuta a ridurre lo stress e predispone ad un comportamento più razionale e meno emotivo.

Il Blu e l’Arancione sono colori COMPLEMENTARI e, in quanto tali, se usati in accostamento rafforzano le loro “proprietà” positive esaltando la loro luminosità.

 

 

Breve bibliografie e sitografia

 

(1) http://www.psicologianalitica.it/Paolo%20Cogorno/Figuccia/Albero/L_Albero.html

(2 ) https://www.researchgate.net/publication/280557732_La_teoria_dei_colori_di_Johann_Wolfgang_von_Goethe

(3) Iniziazione alla Cromoterapia. La nuova scienza dei colori per il benessere e la serenità, Osvaldo Sponzilli, Meditteranee         Edizioni, 2013